Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2021

VERIFICA: Industria culturale e società di massa

Immagine
 VERIFICA: Industria culturale e società di massa ESERCIZIO 1: a. Il contenuto dei romanzi d'appendice è prevalentemente storico-documentario.   FALSO.  I romanzi d'appendice contenevano passioni e intrighi amorosi, storie di vizio e degradazione. Spesso proponevano inoltre valori piccoli-borghesi della società: il trionfo del bene sul male, il riscatto da situazioni di povertà e d'ingiustizia grazie al recupero da parte di un "eroe" o di una "eroina". b.  Per i fratelli  Lumiere il cinema aveva soprattutto una funzione documentaristica.  VERO c.  Nella società di massa i diversi ambiti dell'Industria culturale tendono a evitare ogni forma di commistione.  FALSO Un aspetto importante dell'Industria culturale è la sinergia che si crea tra i vari ambiti. La fotografia si presta alla stampa quotidiana, la pubblicità utilizza volti di personaggi noti dello spettacolo, la TV utilizza brani musicali di successo. Anche i generi passano da un settore all

O'toole: Tutti pazzi per Wiki

Immagine
 O'toole: Tutti pazzi per Wiki Un'intervista a Jimmy Wales, "papà" di Wikipedia Quali informazioni si possono trovare su Wikipedia?  Su Wikipedia si può trovare qualunque tipo d'informazioni, essa è il motore di ricerca più utilizzato dopo Google.  Secondo Wales, in che modo Wiki potrà diventare sempre più attendibile?  Wikipedia ha adottato il sistema "WikiTrust" che evidenzia in arancione le informazioni che non hanno fonti attendibili. In questo modo Wales vuole rendere l'enciclopedia più affidabile.  Perché a Wales non interessa il profitto?  A Wales non interessa il profitto perché Wikipedia all'inizio per lui era solo un hobby. Inoltre, non riceveva molto denaro attraverso la pubblicità per questo non aveva soldi per fare investimenti o assumere personale, di conseguenza ha deciso di coinvolgere dei volontari al progetto. 

DOMANDE: Gli intellettuali di fronte alla cultura di massa

Immagine
DOMANDE: Gli intellettuali di fronte alla cultura di massa A chi e a che cosa rimangano le espressioni "apocalittici" e "integrati"?  Le posizioni degli intellettuali di fronte alla cultura di massa  si distinguono in apocalittici e integrati, una descrizione introdotta da Umberto Eco nel 1964. Gli apocalittici sono quegli intellettuali difensori di una concezione aristocratica del sapere e di sprezzanti dei rotocalchi, dei programmi televisivi e radiofonici, ma soprattutto dell'idea che la cultura e la conoscenza possano essere patrimoni di molti. Gli integrati sono convinti che la società di massa consenta un allargamento della base sociale della cultura e che produca un sapere che forse per la prima volta nella storia è davvero universale. Essi non si limitano solo a difendere la società di massa ma ne utilizzano anche gli strumenti, servendosi dei mass media.   Quando si registrano le prime reazioni contro la società di massa?   cavallo tra Ottocento e Novec

Le analisi dell’industria culturale nel secondo dopoguerra

Immagine
 Le analisi dell’industria culturale nel secondo dopoguerra Nel 1947 Theodor Adorno e Max Horkheimer, esponenti della scuola di Francoforte indagano le degenerazioni del razionalismo occidentale, di cui l'Illuminismo settecentesco è figura emblematica. Secondo gli autori la ragione novecentesca non è più lo strumento di dominio della natura, ma si è trasformata in un organo di controllo e di asservimento degli esseri umani piegati alle esigenze del sistema politico ed economico di cui fanno parte. I due filosofi introducono per la prima volta il concetto di "industria culturale". Questa espressione ha un'accezione fortemente negativa , essa indica un complesso di prodotti di strategie di distribuzione nato dalla colonizzazione economica della sfera culturale, ovvero a quel fenomeno tipico della società industriale avanzata che finisce per asservire la cultura a scopi che le sono estranei: controllo sociale, cattura del consenso, promozione di stili e modelli di vit

Gli intellettuali di fronte alla cultura di massa

Immagine
 Gli intellettuali di fronte alla cultura di massa Le posizioni degli intellettuali di fronte alla cultura di massa  si distinguono in apocalittici e integrati . Una descrizione introdotta da Umberto Eco nel 1964. Gli apocalittici sono quegli intellettuali per nulla disposti a venire a patti con la cultura di massa, difensori di una concezione aristocratica del sapere e di sprezzanti delle letture poco impegnate, dei rotocalchi, dei programmi televisivi e radiofonici, ma soprattutto dell'idea che la cultura e la conoscenza possano essere patrimoni di molti . Gli integrati sono convinti che la società di massa consenta un allargamento della base sociale della cultura e che produca un sapere che forse per la prima volta nella storia è davvero universale . Essi non si limitano solo a difendere la società di massa ma ne utilizzano anche gli strumenti , servendosi dei mass media.  Apocalittici e integrati sono due ideal-tipi, le posizioni concreate dei singoli intellettuali sono spe

DOMANDE: L'industria culturale nella società di massa

Immagine
DOMANDE: L'industria culturale nella società di massa Che cos'è la cultura di massa?  La "cultura di massa" deriva dalla società di massa. E con questa espressione si intende una cultura caratterizzata dal graduale accesso delle masse popolari a fonti di conoscenza, grazie ai giornali, o ai media. Quali sono i nuovi percorsi dell'editoria nella società di massa?  L'industria del libro si arricchisce di nuovi generi e proposte creando prodotti per ogni utenza e situazione e incontrando i bisogni del pubblico. Nasce così la letteratura per bambini, per ragazze e ragazzi.  Nel corso del XX secolo nascono anche nuovi prodotti editoriali, per esempio giornali, riviste, fumetti e con l'evoluzione tecnologica si iniziarono a vedere le fotografie all'interno della pagina stampata, nacque così una nuova rivista, il rotocalco, prevalentemente incentrato su temi di attualità. Le nuove pubblicazioni favorirono lo "sdoganamento" di argomenti  tradizionalm

La “fine dell’autore”

Immagine
 La “fine dell’autore” Oggi a causa di questi mutamenti si parla spesso di "fine dell'autore". L'autore, è infatti colui che detiene il monopolio materiale e morale delle idee e delle conoscenze che circolano nell’universo culturale. Le nuove tecnologie hanno infatti reso possibile la riproduzione di un'opera in un numero potenzialmente infinito di coppie perfette .  Questo fenomeno ha portato al problema del diritto d'autore (o copyrig ht ). Con questa espressione si indica il fatto che le legislazioni dei vari paesi riconoscono all'autore di un'opera una posizione giuridica privilegiata nei confronti della sua creazione, attribuendogli la facoltà esclusiva di diffonderla e sfruttarla economicamente. Le moderne tecnologie informatiche mettono oggi in discussione il principio giuridico del Diritto d'autore, in quanto la persona che scarica gratuitamente dalla rete un cd musicale sottrae in qualche modo un introito economico agli autori dei brani

La cultura nell’era digitale

Immagine
 La cultura nell’era digitale La nascita di nuovi strumenti di comunicazione  detti "new media", tutti incentrati sull'uso del computer e delle sue applicazioni, hanno aperto nuove strade alla circolazione delle idee e delle conoscenze. Per esempio, i libri in formato cartaceo vengono affiancati o sostituiti dagli ebook, versioni digitali dei testi diffuse liberamente sulla rete o scaricabili a pagamento. l'attività di studio e di ricerca tradizionalmente legata ai libri all'enciclopedia e progressivamente mutata, come fonte d'informazione e di approfondimento delle proprie conoscenze viene utilizzato il web e molti siti hanno creato apposite enciclopedie digitali che vengono periodicamente aggiornate. Questa nuova modalità di studio ha alcuni rischi, specialmente legati al "sovraccarico d'informazioni", e il conseguente vagliarne  il diverso grado di validità E affidabilità.

La fabbrica dell’immaginario

Immagine
 La fabbrica dell’immaginario Un'altra caratteristica fondamentale dell' industria culturale del 900, identificata da Edgar Morin, è il suo costituirsi come una sorta di mitologia . Come ogni forma di cultura anche l'industria culturale ha le proprie divinità e i propri eroi, in questo caso si tratta di personaggi dello spettacolo: attori, cantanti di successo, campioni sportivi, personaggi di politica, scienziati e industriali. Il processo di " divinizzazione " dei personaggi dello spettacolo è costituito da due spinte complementari: Le persone amano la possibilità di riconoscersi nei personaggi dello spettacolo identificandosi in qualche modo con le loro qualità ed esperienze. Inoltre, i personaggi dello spettacolo danno corpo ad aspirazioni che la gente comune non può realizzare, la loro vita viene dipinta dai media come un perpetuo "tempo libero", come libera da restrizioni economiche.

Sinergia dell’industria culturale

Immagine
 Sinergia dell’industria culturale Un altro aspetto importante dell'Industria culturale è la sinergia che si crea tra i vari ambiti. La fotografia si presta alla stampa quotidiana, la pubblicità utilizza volti di personaggi noti dello spettacolo, la TV utilizza brani musicali di successo. Anche i generi passano da un settore all'altro per esempio la fantascienza da genere letterario diventa anche un genere affermato nel cinema. Questa tendenza alla commistione genera tentativi di contaminazione con i prodotti della cultura "alta”, così grandi opere letterarie diventano sceneggiati televisivi. Un altro aspetto importante è la " colonizzazione " che i prodotti della cultura di massa finiscono per operare in tutti gli ambiti della vita quotidiana. Ad esempio, si ascolta musica in automobile. A ciò si aggiunge il progressivo "contrasti"entro le mura domestiche di certe forme di fruizione culturale  e la fermarsi tra i consumatori di pratiche di svago lega

La cultura della TV

Immagine
 La cultura della TV Nel 900 nacquero nuovi media e la consacrazione di media già esistenti finiscono per generare quelli’identificazione tra cultura e comunicazione che è forse il tratto più tipico della società di massa, ovvero il sistema di conoscenze, di credenze condivise che la identificano passa attraverso i canali della comunicazione di massa. La TV è l'icona più rappresentativa di questo nuovo aspetto. La sua nascita come strumento di comunicazione di massa risale al periodo tra le due guerre mondiali, quando in Europa è negli Stati Uniti vengono inaugurate le prime tecniche di trasmissione a distanza di contenuti visivi e sonori. In Italia, le trasmissioni televisive cominciarono nel gennaio 1954 , l'idea alla base della TV era quella di avere tre scopi fondamentali: istruire, educare, divertire . Negli anni 60 quando la Corte Costituzionale decretò la fine del monopolio radiotelevisivo di stato, nacquero le prime televisioni private create da editori, giornalisti,

I nuovi percorsi dell’editoria

Immagine
I nuovi percorsi dell’editoria L'industria del libro si arricchisce di nuovi generi e proposte, l'idea era quella di creare prodotti per ogni utenza e situazione, incontrando i bisogni del pubblico e spesso precedere e orientare le richieste. Nasce così la letteratura per bambini, per ragazze e ragazzi.  Nelle librerie viene proposta un' offerta sempre più ampia e differenziata di prodotti .  Anche la  lettura  si trasforma e diventa un piacevole passatempo.  Nel corso del XX secolo nascono anche nuovi prodotti editoriali , per esempio giornali, riviste, fumetti.  Con l'evoluzione tecnologica inizio a introdurre fotografie all'interno della pagina stampata, nacque così una nuova rivista, il rotocalco, prevalentemente incentrato su temi di attualità. Le nuove pubblicazioni favorirono lo "sdoganamento" di argomenti  tradizionalmente tabù, nasce così la rivista "Playboy", che conteneva i sex symbol del momento. Dal secondo dopoguerra in poi molte ri

La società di massa

Immagine
La società di massa I fattori che caratterizzavano la società occidentale del 900 hanno influito sullo sviluppo dell'Industria culturale. Il primo è l' allargamento della sfera dei consumatori e quindi il conseguente miglioramento delle condizioni economiche delle classi popolari e il diffondersi di stili di vita basati sul godimento e sulla fruizione di beni e prodotti diversi.   A questo va aggiunta la cresciuta scolarizzazione della società che fornì  ha un ampio numero d'individui gli strumenti di base e gli stimoli intellettuali per accedere ai consumi culturali. Questo influì sulla trasformazione dell'Industria culturale creando un nuovo settore nell'editoria , quello dei testi scolastici e ritardando l'ingresso di ragazze e ragazzi nel mondo del lavoro, contribuendo alla creazione della figura sociale del "giovane" . Un altro fattore è la cresciuta centralità delle masse popolari come soggetto politico . Sia per i regimi dittatoriali che per l

DOMANDE: La nascita dell'industria culturale

Immagine
  DOMANDE: La nascita dell'industria culturale 1. Quando e perchè nasce l'industria culturale?  L'industria culturale è sempre esistita, nel Medioevo per esempio c'erano i monaci che eseguivano lavori di trascrizione. Il motivo principale del loro lavoro è quello di conservare e tramandare le conoscenze alle generazioni future. Con la stampa la produzione di cultura divenne ancora più standardizzata e questa permise non solo di conservare la conoscenza per le generazioni future, ma anche per diffonderla nel tempo presente.  2. A opera di chi prende avvio la stampa popolare? La stampa popolare nacque a New York, quando l'editore del "New York Sun" decise di voler aumentare le vendite, quindi iniziò a vendere i quotidiani al prezzo di un solo penny, rendendolo accessibile a tutti.  3. Come nasce il fumetto? Il fumetto nasce come rubrica dei quotidiani domenicali per la prima volta il 5 maggio 1895. Esso venne introdotto da Joseph Pulitzer che voleva aumentar

La musica

Immagine
   La musica: come "catturarla" Arthur Schopenhauer riteneva che la musica fosse capace di rivelare  l'essenza intima del mondo . Questo pensiero proviene soprattutto dal fatto che la musica è  impalpabile , infatti un brano musicale esiste solo  durante la sua esecuzione .  Per questo fu forte il desiderio di riprodurla mediante strumenti che ne consentissero l'ascolto senza degli esecutori diretti. Questo divenne possibile con l'invenzione del  fonografo , brevettato da Thomas Edison, ma soprattutto grazie l'invenzione del  grammofono , inventato da Emile Berliner nel 1888. Il grammofono grazie ai costi di produzione contenuti entrò in breve tempo in tutte le case  diffondendo  brani musicali.  Come accadde per il cinema, anche per la musica nacque la produzione industriale dedicata  alla  realizzazione di dischi e apparecchi per l'ascolto . La  Columbia Phonograph Company  e la  Berliner Phonograph Company  sono le prime case discografiche della storia.

La fotografia

Immagine
 La fotografia: un nuovo "occhio" sul mondo Negli anni Venti dell'Ottocento lo scienziato francese Joseph Nicéphore Niècpe inizia degli esperimenti sulla possibilità d'imprimere immagini su una lastra sfruttando la luce. Dai suoi studi nascerà la fotografia . Inizialmente questa veniva usata come strumento di raffigurazione di paesaggi, soprattutto urbani. Con il tempo però sì utilizzò anche per soggetti umani.  La fotografia diventa un modo per realizzare nuove modalità di vita sociale : si fotografano le famiglie che riproducono la gerarchia familiare nelle pose, si fotografano singoli individui di varie condizioni e persone che vengono colte nello svolgimento della loro professione. Le fotografie iniziano a essere utilizzate per esempio tra i fidanzati, per i morti, eccetera. L'immagine fotografica diventa così il simbolo del mantenimento dei legami affettivi che univa le persone.  La fotografia rappresenta le persone come esse o come il fotografo vogliono es

Il cinema

Immagine
 Il cinema: una nuova arte "Cinematografia" vuol dire "scrittura del Movimento", infatti giornali, libri, fotografie sono tutti caratterizzati dal l'immobilità. La nascita del cinema fu una grande innovazione. A esso venne affidato il compito di rappresentare quella condizione di "mobilità" che secondo il sociologo tedesco Georg Simmel rappresentava l'uomo metropolitano, sottoposto ad ininterrotte stimolazioni esterne.  Dal documentario all'intrattenimento La cinematografia nacque negli anni 90 dell'800, quando Auguste e Louis Lumière crearono i primi apparecchi in grado di trascinare pellicole contenenti una serie di fotogrammi e di proiettarli in rapida successione su uno schermo bianco creando l'illusione del movimento. I due fratelli utilizzarono il cinema solo a scopo documentaristico .  L'utilizzo del cinema come lo conosciamo oggi, quindi come strumento di comunicazione e d'intrattenimento sociale nacque grazie a George

Il fumetto

Immagine
Il fumetto A fine Ottocento oltre al giornale nasce una nuova forma di comunicazione: il fumetto .  Joseph Pulitzer spinto dal voler incrementare le vendite domenicali del suo quotidiano introdusse, il 5 maggio 1895, per la prima volta una serie di storielle umoristiche , disegnate da un giovane disegnatore Richard Outcault ,  ambientate in un vicolo newyorkese. Il personaggio principale è un ragazzino che veste con un lungo camicione giallo, sul quale erano riportate frasi e battute relative alle vicende narrate. Queste in un secondo momento verranno affidate ai balloons , le nuvolette.  Presto questa pratica si diffuse in molti quotidiani e nacquero personaggi, destinati a diventare dei veri e propri characters , ovvero dei "tipi" caratterizzati con precisione sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico . Alle vignette ambientate nei vicoli newyorkesi si aggiunsero vignette ambientate in un contesto familiare caratterizzate per esempio dalle marachelle

La nascita dell'industria culturale

Immagine
 La nascita dell'industria culturale L'industria culturale è il complesso dei soggetti e delle attività economiche che, nella società industriale avanzata, si occupano della produzione e della distribuzione di beni e servizi culturali.  Ognuno di noi spesso entra in contatto con l'industria culturale attraverso il mondo dell'editoria, le case discografiche, l'industria cinematografica, i mezzi di comunicazione di massa.  Se si analizza l'espressione industria culturale si trova una contraddizione . La parola industria fa riferimento a un complesso di attività produttive che trasformano le materie prime in merci di consumo, la cultura invece fa riferimento a un complesso di esperienza intellettuali di una civiltà. La produzione industriale è quindi seriale e standardizzata mentre le creazioni della cultura sono uniche e originali. L'industrializzazione ho messo in crisi l'idea di una separazione netta tra produzione tecnica e creazione culturale. Essa h