Gli strumenti statistici e la validità della ricerca


 Gli strumenti statistici

La statistica è la scienza che si serve di metodi matematici per l'analisi e l'elaborazione di dati relativi a fenomeni collettivi, al fine di trarne conclusioni fondate e rilevanti. Le scienze umane come la medicina e l'economia ne fa uso.


In statistica si traduce l'oggetto della propria ricerca in numeri, questo può essere fatto in più contesti e ha diversi livelli. Il sociologo che conduce un'indagine su una popolazione può avere interesse a rilevare quante volte compaia ognuna delle modalità assunte dal carattere che sta indagando oppure quante volte una stessa modalità compaia in contesti e situazioni diverse. Questa operazione si chiama "misurazione di frequenza", ciò che viene misurato sono la frequenza assoluta, cioè quante volte una certa modalità compare, e la frequenza relativa, ovvero il rapporto tra la frequenza assoluta e il numero totale delle rivelazioni effettuate. Il complesso delle diverse modalità e delle rispettive frequenze con cui un determinato carattere si manifesta in una popolazione è detto distribuzione di frequenze.

Le distribuzioni statistiche possono essere rappresentate con tabelle come con grafici


La validità della ricerca

Per uno studioso che conduce una ricerca è importante avere la certezza che essa risponda ai requisiti


di
validità. La validità degli strumenti impiegati e quella dei risultati a cui si approda.

Uno strumento è valido se misura effettivamente è in modo preciso ciò che intende rilevare. Per esempio quando in psicologia si effettua un test per la misurazione dell'intelligenza ci si aspetta che lo strumento misuri il quoziente intellettivo e non altre caratteristiche come la creatività. È anche vero che In sociologia può capitare che uno strumento predisposto a rilevare un certo fattore possa dare informazioni supplementari sul fenomeno.

Quando si parla dei risultati ottenuti si può affermare che una ricerca è valida se i risultati a cui approda sono esatti, cioè rispecchiano l'effettiva realtà delle cose.

La validità in questo caso può essere distinta in "validità interna" e "validità esterna".  Si parla di


validità interna quando le conclusioni di una ricerca sono valide almeno all'interno dell'ambito in cui è stata condotta, perché ciò si verifichi occorre un'adeguata condotta del ricercatore è un esatta registrazione dei risultati. Per esempio lo studioso  nelle condizioni delle interviste deve accertarsi che le persone interpellate comprendano adeguatamente le domande.

Si parla di validità esterna quando i risultati di una ricerca si possono estendere a situazioni diverse da quella cui è stata condotta. Il problema si pone per gli studi eseguiti in laboratorio, essi consentono un maggior rigore alla ricerca in quanto si può tenere sotto controllo tutte le variabili ma possono anche produrre conclusioni difficilmente trasferibili nella realtà quotidiana. 


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