Quando le istituzioni si fanno concrete: le organizzazioni sociali

 Le organizzazioni sociali

L’istituzione è una realtà astratta che però si oggettiva in realtà concrete e visibile. Il caso più semplice è quando si oggettiva in una singola persona, per esempio, in molti popoli asiatici nello sciamano, che rappresenta il mediatore con il mondo degli spiriti. L’altro caso che è più complesso, è quando si oggettiva in strutture di ampie dimensioni che coinvolgono una grande quantità di risorse umane e materiali allo scopo di perseguire in modo coordinato uno scopo collettivo, ne è un esempio l’istituzione scolastica. A queste strutture la sociologia si riferisce come organizzazioni.

Le organizzazioni sono una realtà tipica della civiltà industriale. Nonostante siano diverse per dimensioni, settore in cui operano, ecc. le organizzazioni hanno diversi tratti in comune:
- Acquisiscono risorse umane e materiali dall'ambiente ed erogano servizi. Le imprese, per esempio, utilizzano le materie prime e il lavoro dei propri lavoratori per produrre beni di consumo.
- Selezionano e formano i propri membri. Le imprese preparano i loro dipendenti per le future mansioni.
- Cercano di ottenere il contributo dei propri componenti attraverso incentivi. Il dipendente è incentivato a collaborare perché riceve compensi economici in cambio, lo stipendio.
- Gestiscono i rapporti con organizzazioni analoghe o antagoniste.
- Si fondano su una struttura di tipo burocratico.
In sociologia la burocrazia designa un complesso modello di struttura comune si alle organizzazioni pubbliche che a quelle private. 

LA BUROCRAZIA: IL TRATTO COMUNE DELLE ORGANIZZAZIONI

Il personale che opera all'interno delle organizzazioni è stipendiato dall'organizzazione stessa, quindi per esempio l’ASL paga i suoi chirurghi. La remunerazione che i lavoratori ricevono è in funzione dell’incarico ricoperto, non dall'esito di esso.
Ogni settore della burocrazia ha giurisdizione e competenza su un ambito particolare e solo su quello. Il modello burocratico ha inoltre una rigida divisione di compiti, stabilita da regole scritte che disciplinano la condotta di ogni membro del personale.
Le organizzazioni presentano una precisa struttura gerarchica, ogni individuo si trova in un organigramma ed è dipendente da altri che si trovano in posizioni superiori rispetto alla sua, ma può anche essere colui che dà ordini.
Infine, le comunicazioni all'interno dell’organizzazione sono di tipo impersonale. Il principio dell’impersonalità fonda anche “l’ethos burocratico”, ossia l’insieme delle norme che guidano il comportamento dell’organizzazione e dei suoi funzionari nei confronti dell’utenza. L’esatto completamento delle procedure, necessarie per il funzionamento dell’organizzazione esige un totale annullamento di ogni componente soggettiva.

MERTON: LE DISFUNZIONI DELLA BUROCRAZIA

Per Weber la burocratizzazione fu un processo inevitabile, che avrebbe portato a un incremento di efficienza e professionalità all'interno delle organizzazioni. Molti autori dopo di lui criticano invece come la burocrazia che era stata pensata appunto per scopi di razionalità ed efficienza produca conseguenze che la portano all'improduttività.
Robert Merton in proposito dice analizza le conseguenze sociali della burocrazia e secondo il sociologo essa porta a una trasposizione delle mete in virtù della quale i mezzi che la burocrazia predispone per realizzare i propri scopi finiscono per sovrapporsi agli scopi stessi e per sostituirsi ad essi. In pratica il rispetto che veniva richiesto al burocrate per garantire l’efficienza diventa l’ostacolo che impedisce la sua efficienza così intralciando il suo stesso lavoro e distogliendolo dagli scopi che aveva originalmente.
Un’altra problematica della burocrazia è proprio il comportamento burocrate che mana della flessibilità necessaria per adattarsi al mutamento sociale.

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